Perchè nasce questo blog

MediaItaliani nasce come spazio dedicato ai giornalisti e agli operatori dell'informazione del nostro Paese per conoscerci, dialogare, discutere dei temi dell'informazione e presentarci ai professionisti dell'ufficio stampa e delle relazioni pubbliche di tutta Italia.

lunedì 27 ottobre 2008

GIUNTA FNSI, CONFRONTO CON EDITORI PROSEGUE CON RIGORE


Fonte: asca.it

''La Segreteria della Federazione della Stampa proseguira' con rigore e determinazione il confronto con gli editori per definire il quadro complessivo del nuovo contratto di lavoro dei giornalisti, procedendo in stretto collegamento con la realta' professionale, con la partecipazione di tutti i suoi organismi''. E' quanto si legge in una nota della Giunta della Federazione Nazionale della Stampa Italiana.''Il Consiglio nazionale, che ha il compito di programmare e verificare gli indirizzi di politica e azione sindacale della categoria - spiega quindi il sindacato dei giornalisti -, si riunira' nel pomeriggio del 5 novembre prossimo a Roma per un esame della vertenza contrattuale e dei suoi avanzamenti, su cui oggi la Giunta federale, presieduta dal segretario generale Franco Siddi e la Consulta delle Associazioni regionali di Stampa, hanno sollecitato la Segreteria ad andare avanti. L'Esecutivo del Sindacato ha ribadito la volonta' di tentare fino in fondo la strada che porti ad un contratto di dignita' e di valore, un contratto che includa e non escluda. Per questo motivo la Segreteria e' impegnata a non prestare il fianco a informazioni false, parziali o fuorvianti e a continuare nell'opera di confronto con le redazioni, sulla base dell'impostazione originaria maturata a partire dai seminari di settore dei comitati di redazione della primavera scorsa. L'obiettivo e' quello di mettere a fondamento del contratto un patto generazionale che consenta di garantire il futuro del lavoro dei giornalisti, con pari dignita', in tutti i media con un'attenzione forte a chi oggi e' collocato indietro nelle scale professionali e retributive. Pensando con cio' anche alla tutela degli stipendi differiti (le pensioni) di chi oggi e' piu' garantito ma non deve essere relegato in un fortino espugnabile in qualsiasi momento. Per questa ragione, il confronto con gli editori, partendo dalla unicita' della professione, ha affrontato sinora le prospettive dell'innovazione e delle trasformazioni industriali dell'informazione, puntando ad una disciplina del lavoro multimediale con riguardo allo sviluppo e alle politiche occupazionali''.''Dopo la piazza, gli scioperi e le manifestazioni - prosegue la nota -, questo e' finalmente diventato il tempo della trattativa, che va verificata fino in fondo nel suo complesso (quindi anche dei temi ancora da affrontare al tavolo negoziale) e secondo i mandati congressuali. Dopo il Consiglio nazionale, man mano che procedera' il negoziato, saranno fatti gli opportuni approfondimenti in sede di Commissione contratto, con le Associazioni regionali di stampa, con le assemblee di redazione e con la Conferenza nazionale dei comitati e Fiduciari di redazione, organo consultivo della Fnsi che statutariamente sara' chiamato a fare le sue valutazioni prima della firma del contratto''.''L'ipotesi finale - conclude la Fnsi - sara' sottoposta a passaggi interni previsti dallo Statuto e dalle deliberazioni congressuali, che nessuna piazza puo' modificare La volonta' della Giunta e' che il chiarimento con gli editori su tutti i nodi contrattuali, a questo scopo, possa essere fatto in tempi ragionevolmente brevi, con concretezza e lealta'. La Segreteria e le Associazioni regionali di stampa rimangono impegnate e assolutamente disponibili a mantenere uno stretto rapporto con tutti i colleghi''.

martedì 21 ottobre 2008

L'Unità, nuova dal 23 ottobre


Fonte: ansa

La nuova 'Unita'', frutto del sodalizio Soru-De Gregorio, al battesimo del fuoco: il 23 ottobre sara' presentata con il look rimodernato. Sara' infatti presentata al pubblico in occasione della grande manifestazione del Partito Democratico, il 25 ottobre. Il nuovo direttore, Concita De Gregorio, insediatasi a fine agosto, insieme a Oliviero Toscani illustrera' le innovazioni (tra cui il formato 'mini') del giornale che fu fondato da Antonio Gramsci.

L'editoria tira un sospiro di sollievo


La Commissione Cultura della Camera dei deputati ha riaffermato la necessità del diritto soggettivo ai contributi. Ora spetta alla Commissione Bilancio recepire questa indicazione.La Commissione Cultura della Camera, esaminando la Finanziaria 2009, nonché il bilancio di previsione dello Stato e la tabella 2 per quanto di competenza, ha approvato la relazione, presentata dall’On. Granata, che esprime parere favorevole sulla legge Finanziaria alla seguente condizione, condivisa anche dalla minoranza: “In ordine alla missione comunicazione e al programma sostegno all’editoria, prevedere la copertura finanziaria".
Il nuovo provvedimento reintroduce il diritto soggettivo ai contributi per l’editoria e reintegra - con 142 milioni per il 2009, altrettanti per il 2010 e 100 per il 2011 - il fondo destinato al settore.

IL SINDACATO GIORNALISTI «AL FIANCO DI SAVIANO NELLA LOTTA A GOMORRA»


Fonte: agendacomunicazione.it

«Anche dal mondo dell’informazione deve venire una risposta netta agli attacchi della criminalità organizzata». Per questo la Federazione Nazionale della Stampa, accogliendo l'invito dell’Associazione Napoletana della Stampa, ha deciso di tenere il prossimo 30 ottobre a Caserta una riunione straordinaria della sua Giunta nazionale.«È la provincia - spiega la Fnsi - della Gomorra di Roberto Saviano; è la terra dove lavora da anni Rosaria Capacchione, la giornalista che per le sue cronache delle attività dei Casalesi vive da tempo sotto scorta e appena una settimana fa ha dovuto subire una minacciosa incursione in casa; è l’area dove altri colleghi conducono una rischiosa battaglia quotidiana per raccontare gli affari della camorra e le risposte delle istituzioni. Chi ha il coraggio professionale e civile di informare la comunità non può essere lasciato solo. A Caserta il sindacato dei giornalisti va non solo per portare in modo diretto la propria solidarietà ai colleghi impegnati in prima linea e per riaffermare l’essenziale ruolo dell’informazione in quei luoghi, ma anche per mettere a punto ogni ulteriore iniziativa che possa garantire meglio il diritto-dovere di fare i cronisti».

lunedì 20 ottobre 2008

I giornalisti? Popolo di bugiardi. I dati dello studio di AstraRicerche


Fonte: affaritaliani.it
Poco informati, non indipendenti, addirittura bugiardi cronici: questa l'opinione della maggioranza degli italiani sui giornalisti, un risultato poco gratificante che emerge da un'indagine condotta dalla società specializzata AstraRicerche. Secondo l'indagine, commissionata dall'Ordine dei giornalisti della Lombardia e presentata nel corso di un convegno sul futuro della professione a Milano, l'immagine sociale degli operatori dell'informazione in dieci anni è tra l'altro sensibilmente peggiorata.
Dalla ricerca demoscopica, il 68% degli italiani definisce i giornalisti «bugiardi», contro un tasso del 60% registrato in una precedente indagine, effettuata nel 1997. Oggi il 60% del campione ritiene i giornalisti «non o poco informati», contro il 48% della precedente ricerca. Stabile il giudizio sulla mancanza di indipendenza: è l'opinione del 52% degli italiani, contro il 51% registrato nel 1997. Scendono sotto la metà del campione, ma rimangono comunque una minoranza molto consistente, coloro che ritengono i giornalisti «di parte» (48%) o addirittura «corrotti» (40%).
Gianni RiottaUn giudizio riassunto dalla valutazione complessiva sulla professione: il 45% degli italiani giudica positivamente la preparazione degli operatori dell'informazione (ottima per il 15%, buona per il 20%, sufficiente secondo il 10%), contro un 55% non soddisfatto, con un giudizio pessimo (32% delle risposte) o cattivo (23%). Ma il ruolo del giornalismo non viene ritenuto secondario, anzi: l'83% degli intervistati cita eccezioni positive, con la stragrande maggioranza degli italiani (73%) che sente ancora l'utilità della professione. Evidentemente se fatta bene: il 38% definisce «altissimo» il ruolo sociale del giornalismo, il 16% lo ritiene «alto», il 19% «medio». Solo il 15% definisce «scarsa» l'utilità sociale dell'informazione, il 12% ritiene del tutto «nulla». L'indagine di AstraRicerche individua anche quelli che si potrebbero chiamare i dodici comandamentì per i giornalisti richiesti dal loro pubblico.
Il primo è la «competenza tematica», derivante dalla specializzazione settoriale o dal
Bruno Vespametodo di lavoro: la chiede il 90% degli intervistati. La seconda qualità indispensabile, indicata dal 79% del campione, è «la professionalità e il corretto utilizzo del know-how». Seguono la chiarezza (77%), la capacità di coinvolgere emozionalmente (73%), l'efficacia comunicativa (65%), l'eticità (64%), la pacatezza non aggressiva o ansiogena (62%), il rispetto degli altri (53%), l'aiuto a capire (50%), l'utilità informativa (47%) e la cosiddetta education (37%), cioè la capacità di far 'crescerè nel tempo la capacità del lettore o dell'ascoltatore nel seguire i temi di proprio interesse. C'è una sola concessione che gli italiani sembrano fare a chi lavora nell'informazione: il giornalista può anche non essere simpatico. Solo il 36% degli intervistati ritiene infatti la simpatia una caratteristica cruciale per chi scrive articoli, legge notiziari televisivi o comunque veicola le informazioni al grande pubblico.

ORDINE GIORNALISTI: CNOG APPROVA PROPOSTA RIFORMA

Fonte: universita-oggi.itIl Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, riunito a Positano, ha approvato oggi all’unanimita’ la proposta di riforma dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti. Il documento e’ il risultato di un’ampia e approfondita discussione, passata attraverso l’esame della Commissione Giuridica, dei presidenti degli Ordini regionali e dei consiglieri nazionali. Si tratta di una riforma profondamente innovativa, basata su tre punti cardine che modificano, rivoluzionandola, la legge istitutiva dell’Ordine risalente a 45 anni fa. I punti di forte innovazione riguardano l’accesso alla professione, lo snellimento del Consiglio Nazionale realizzato attraverso la sostanziale riduzione del numero dei consiglieri, l’importante modifica della composizione e delle procedure degli organi chiamati a giudicare sulle violazioni al codice deontologico. Fatti salvi i principi generali stabiliti dalle legge del 1963, e cioe’ il diritto all’informazione e i doveri del giornalista, tra cui il rispetto della verita’ sostanziale dei fatti, la proposta stabilisce una nuova forma di accesso alla professione: quella del percorso universitario. Non si diventera’ piu’ giornalisti per scelta di un editore bensi’ - come avviene nelle altre professioni - attraverso un predeterminato iter di studi e formazione. Il secondo cardine della bozza di riforma riguarda la decisione di diminuire sensibilmente la dimensione del CNOG, che attualmente e’ pletorica e rende il lavoro del massimo organo rappresentativo della categoria elefantiaco e costoso. In tempi in cui l’imperativo e’ riformare, l’Ordine ha deciso di applicare un principio di rigore e autoregolamentazione nel rispetto dei colleghi e dei cittadini. Infine, il terzo punto cardine: e’ prevista l’istituzione di una Commissione Deontologica ristretta e delegata a decidere, in via definitiva, i ricorsi che riguardano le sanzioni disciplinari meno gravi, avvertimento e censura. La sospensione e la radiazione rimarranno invece di competenza del CNOG. Tutto cio’ contribuira’ in modo determinante allo snellimento, razionalizzazione e velocizzazione del lavoro del Consiglio stesso, che avra’ piu’ tempo ed energie da dedicare alle necessita’ e ai problemi della categoria. Infine, il Giuri’ e le norme transitorie: il Giuri’ quale organo terzo per garantire la correttezza dell’informazione (quindi a tutela del cittadino); le norme transitorie che consentiranno il passaggio, in un arco di cinque anni, dall’attuale alla nuova normativa. L’Ordine dei Giornalisti ha tracciato un percorso di riforma, dimostrando di avere la volonta’ e la capacita’ di rinnovarsi e adeguarsi ai tempi e alle mutate condizioni della professione. Ora spettera’ al Parlamento fare propria l’esigenza di cambiamento, trasformandola in legge. (AGI)

EDITORIA: DA OGGI IL NUOVO "RIFORMISTA"


Fonte: irispress.it

Esce oggi in edicola la nuova ed "agguerrita" versione del quotidiano 'Il Riformista", di nuovo guidato da Antonio Polito. La nuova veste tipografica e il nuovo taglio editoriale vuole richiamarsi ad internet nel modello ma - assicurano - sarà un quotidiano molto aggressivo. 32 pagine interamente a colori con ampio spazio per la cultura e la politica ma, finalmente, anche per la cronaca. Ampio l'uso delle fotonotizie. Tra le firme eccellenti quelle di Paolo Pansa, che ha lasciato l'Espresso, e Andrea Romano direttamente da La Stampa.

Pay Tv: la vendita di La7 Carta Più apre nuovi mercati


Fonte: ilsole24ore.it

C'era una volta La7 Carta Più. Doveva essere il concorrente di Mediaset Premium. Non lo è mai stato. Ora Telecom Italia Media ha trovato un'intesa con la svedese Air Plus (gruppo Wallenberg) per cedere le attività di pay-per-view, personale compreso.La pay-per-view di Telecom non è mai decollata. Nè poteva decollare: una volta, il responsabile del digitale terrestre dell'epoca trattò per acquisire la Champion's League. Cambiò il responsabile. La Champion's League andò a Mediaset.
Un problema in meno per l'Agicom
L'accordo TI Media Air Plus risolve un problema all'Agcom: il gruppo svedese era stato infatti collocato all'ultimo posto nella graduatoria dei soggetti ammessi ad acquistare il 40% della capacità trasmissive dai maggiori operatori, alla pari con Disney in versione pay tv. AirPlus dunque si è garantita 14 Megabits sui canali di Telecom Italia Media, quindi Disney dovrebbe subentrare come l'ultimo degli ammessi alla capacità dei grandi operatori di rete (che resteranno tali, per sempre).L'operazione annunciata venerdì sera cambia lo scenario della pay tv italiana. Il gruppo Wallenberg non si rassegnerà a una quota di mercato marginale rispetto a Mediaset e Sky, anche se i diritti premium, calcio e film, costano molto cari. E sono quasi tutti, per il digitale terrestre, in mano a Mediaset Premium.L'ingresso del gruppo svedese, piuttosto, avviene in un momento particolare. Dopo il 31 ottobre, con lo switch off dall'analogico, Telecom Italia Media avrà, in Sardegna, quattro multiplex, ovvero quattro reti digitali, due delle quali con copertura e capacità pari alle cinque migliori di Mediaset. In più, i decoder e i televisori integrati sono presenti in oltre l'85% delle famiglie sarde (un 10% ha Sky) e sono quindi tutte potenziali abbonate all'offerta pay-per-view di Mediaset e, da novembre, di Air Plus.Per il 2009 il Governo ha approvato un calendario per far passare alla tv "tutta digitale" milioni di famiglie (Torino-Cuneo, Trentino e Alto Adige con Belluno compresa, Val D'Aosta, Roma e gran parte del Lazio esclusa Viterbo, la Campania con Napoli). In un anno e mezzo, nel 2010, secondo i piani del Governo, il 70% degli italiani vedrà solo la tv digitale.Il gruppo svedese si trova quindi con un potenziale enorme di crescita, anche se i ceti di reddito elevato sono in gran parte già abbonati a Sky e Mediaset può contare sul traino della promozione delle sue tv analogiche (che per i concorrenti è a pagamento). Inoltre si ritrova in mano, comunque, nove squadre di serie A e tutta la serie B: e non è poco.Vedremo se AirPlus tenterà di competere sul prezzo rispetto ai canali Gallery di Mediaset, con quali contenuti e quali servizi (per inciso, la letteratura svedese sta incontrando un grosso successo in Italia e in Europa, in questo momento). La sua pay tv in Finlandia, ad esempio, offre molti dei canali che sono su Sky, da Discovery a Eurosport.Per TI Media, si tratta di capire se il disinvestimento dal terrestre (nonostante il 9% con cui rimarrà nella nuova società) continuerà o meno con la cessione della tv gratuita. La 7 sta tagliando tutti i costi e l'ascolto resta marginale. Venderla è però meno facile, a livello politico.

venerdì 17 ottobre 2008

Il Premio Biagi tra i protagonisti dell'informazione


Fonte: Il Resto del Carlino

Il Premio organizzato da il Resto del Carlino e dedicato al giuslavorista ha varcato i portoni del Quirinale su invito del presidente Giorgio Napolitano per la Giornata Nazionale dell'Informazione. All'iniziativa il direttore Pierluigi Visci e i vincitori dell'ultima edizione.

Il premio il Resto del Carlino - Marco Biagi per la Solidarietà sociale ha varcato i portoni del Quirinale ed è stato tra i protagonisti della Giornata Nazionale dell’Informazione nel salone degli Arazzi del Palazzo presidenziale. E’ accaduto ieri, a Roma, per iniziativa del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha voluto la partecipazione alla Giornata dei Premi giornalistici posti sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Sono quindici, in tutto. Come ha detto il presidente Napolitano, sono le «migliori espressioni nel campo della cronaca, dell’inchiesta, del commento, dell’impegno civile e della promozione culturale».
Il nostro «Premio Marco Biagi» — che si è potuto fregiare dell’alto riconoscimento presidenziale tanto nell’edizione 2007, quanto nell’edizione 2008 — di sicuro appartiene alle categorie dell’impegno civile e della promozione culturale, giacchè non tende a valorizzare, in modo autoreferenziale, i giornalisti — come nella maggior parte dei premi — ma espressioni della società impegnate nel sostegno ad associazioni e persone che operano per aiutare i più deboli, i più svantaggiati, quelli bisognosi di maggiori aiuti e solidarietà. A cominciare dai più giovani.Che sono le finalità del Premio Marco Biagi, per come l’ha voluto orientare la signora Marina Biagi e la famiglia del giuslavorista bolognese assassinato il 19 marzo 2002 dai terroristi delle nuove brigate rosse. Alla cerimonia al Quirinale, con il direttore de il Resto del Carlino, Pierluigi Visci, e i vincitori dell’ultima edizione (Fondazione S.Clelia Barbieri, Associazione La Strada, Ecotronic e Casa Santa Chiara), era presente Francesca Biagi, sorella del docente assassinato.
La Giornata dell’Informazione è stata segnata, anche emotivamente, dal conferimento della medaglia d’oro al Valor civile alla memoria alla giornalista Ilaria Alpi e all’operatore televisivo Miran Hrovatin, uccisi a Mogadiscio il 20 marzo 1994 in un agguato di bande criminali somale. A Ilaria Alpi è intitolato dal 1995 un importante premio giornalistico televisivo per iniziativa della Regione Emilia Romagna, della Provincia di Rimini e del Comune di Riccione e sotto l’egida dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia Romagna, ieri rappresentato dal presidente Gerardo Bombonato.

Tagli all'editoria: Feltri ricorda ''qualcosa'' a Silvio

Fonte: ilsalvagente.it
Il direttore di Libero indirizza una "lettera aperta" al premier. La ripubblichiamo.
Vittorio Feltri
Sono sicuro che il premier non conosce il problema nei suoi risvolti, alcuni dei quali celano insidie. Quindi, facendo ricorso al mio spirito da buon samaritano, gli vorrei dare una mano a non finire triturato da nuove polemiche. Tra qualche giorno il Parlamento discuterà e forse approverà - ripeto, forse - il taglio ai contributi per l'editoria. Il provvedimento, dice il governo, è indispensabile perché i soldi in cassa sono pochi e non bastano più. Insomma, sono stati imposti sacrifici a chiunque e sarebbe assurdo non fossero imposti anche a quotidiani e periodici. Il ragionamento fila liscio.
Un settore in difficoltà
Risultato pratico. Un settore atipico e già in difficoltà come il nostro (vendite in calo, pubblicità in crisi simmetrica a quella economica, costi elevati), dal prossimo anno avrà l'acqua alla gola. Pazienza. Chi avrà le forze per galleggiare sopravviverà, gli altri moriranno. È crudele, ma non c'è nulla da fare: noi non siamo banchieri e dobbiamo attenerci alle leggi di mercato. Non abbiamo mai protestato e non lo faremo nemmeno ora; oltretutto non sarebbe il momento, con i problemi che affliggono gli italiani.

Un "ma" chiamato Mondadori
Ma c'è un ma. E su questo punto Berlusconi deve aprire bene le orecchie e ascoltarci. I suoi collaboratori, nel preparare il testo riguardante i tagli, vuoi per distrazione vuoi per compiacere al grande capo, si sono dimenticati di includere nell'elenco delle imprese destinate a soffrire quella del grande capo medesimo, cioè la Mondadori. Sissignori. Guarda un po' quando si dice la coincidenza. Di sicuro l'amato Cavaliere senza paura e senza macchia ignora questo odioso particolare che potrebbe (...) arrecargli un sacco di noie, per esempio l'accusa, nella circostanza documentata, di conflitto d'interessi.Infatti un presidente del Consiglio autore con i suoi esperti di una legge che riduce i finanziamenti ai giornali, eccetto le proprie riviste, non si limita a fare una figura di merda, ma si espone agli strali della opposizione finora rimasta inerte per mancanza di motivazioni.

Anche IlSole24Ore...
C'è di peggio. Le norme in procinto di passare al vaglio di Camera e Senato contengono altre vistose iniquità di cui è lecito sospettare la volontarietà. Oltre alla Mondadori, sono stati esclusi dal giro di vite il Sole 24 ore e l'Avvenire, rispettivamente organi ufficiali della Confindustria e della Cei (Conferenza episcopale italiana). Sembra uno scherzo da prete. Si tolgono i viveri a qualsiasi pubblicazione nazionale tranne a tre colossi espressioni di altrettanti poteri illimitati più che forti: Berlusconi, gli industriali e la Chiesa. Le leggi sono rispettabili quando sono uguali per tutti. Invece quella di cui stiamo parlando vale per quasi tutti. Perché?Se fossi di sinistra non avrei dubbi: perché Silvio è favorevole a ogni taglio lontano dalle sue tasche; perché gli industriali è meglio tenerseli buoni sennò ti si scatenano contro; perché i preti te li raccomando: se gli porti via il grano magari si vendicano, e si salvi chi può. Dato che, viceversa, di sinistra non sono dico al Cavaliere di non prestare il fianco a simili critiche e di modificare regole tanto ingiuste quanto idiote. Siccome egli probabilmente non ha dimestichezza con la materia di cui si discetta, gli fornisco informazioni utili a schivare le trappole.Silvio Berlusconi
Diretti e indiretti
Occorre sapere che i contributi alla editoria (attinti al medesimo fondo) sono di due tipi: diretti e indiretti. Ebbene, quelli diretti sono oggetto di revisione. Quelli indiretti (dei quali si giova Mondadori, industriali e vescovi) non si toccano; neppure presi in esame.In cosa consistono i contributi indiretti? Glielo spiego subito, illustre Presidente.Allora, le aziende menzionate (ed altre), anziché sulla diffusione tramite edicole, puntano sugli abbonamenti postali che costano un tot. Ecco, questo tot alla fine dell'anno viene pagato dallo Stato (che preleva dal fondo editoria) nella misura del cinquanta per cento.Poiché la Mondadori, il Sole 24 ore e l'Avvenire spediscono ogni settimana (oppure ogni mattina) centinaia di migliaia di "pezzi", l'ammontare complessivo delle provvidenze a esse garantite è colossale.Va da sé che le tre imprese in questione, se non avessero più il sostegno del pubblico denaro, forse non andrebbero completamente in malora, ma rischierebbero di andarci, esattamente come i giornali cui il suo governo - lei - ha segato i contributi diretti. Confidando nella sua onestà, esimio Presidente, la prego di accogliere il mio suggerimento ispirato al senso di giustizia.
Tagli anche i contributi ai suoi giornali
Bisogna tagliare? Tagli tutti i contributi ai giornali, compresi i suoi e quelli dei ricconi potenti. Oppure non tagli un bel niente. Dividere noi della stampa in figli e figliastri è una operazione indegna. Per concludere, una domanda: la legge prevede 120 milioni l'anno da spartire tra televisioni locali. Sono contento. Ma sarebbe opportuno lei confessasse perché non ha osato limare questa somma.

EDITORIA: DA LUNEDI' 20 IL RIFORMISTA A COLORI E 32 PAGINE

(ASCA) - Roma, 16 ott - Presentazione della nuova veste de Il Riformista questa sera a Roma. A sei anni di vita (il primo numero usci' giusto nell'ottobre 2002), il giornale edito dagli Angelucci compie un'ulteriore salto di scala. Uscito a due semplici fogli e passato via a 4 ed a 8, a partire da lunedi' 20 ottobre il giornale passera' a 32 pagine full color, in uno con l'allargamento dei campi di informazione coperti. Accanto alla tradizionale politica, il nuovo Riformista si occupera', infatti, anche delle notizie di economia, cultura, spettacolo, sport, sempre con quel taglio di approfondimento, ha detto il direttore, Antonio Polito, che lo ha caratterizzato.Davanti ad una ampia platea di ospiti (fra gli altri si sono affacciati il presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga, l'ex presidente del Senato, Franco Marini, i ministri Ronchi e Sacconi, gli esponenti del Pd Goffredo Bettini, Arturo Parisi, Paolo Gentiloni, Piero Fassino, il direttore di Libero, Vittorio Feltri, l'ex presidente di Confindustria, Vittorio Merloni, l'ex direttore generale della Rai, Sacca', Gianni Minoli), Polito ha ironicamente rilevato:''abbiamo fallito quasi tutti i nostri obiettivi.L'immagine di un paese occidentale non si e' ancora realizzata. Siamo 'incazzati', c'e' incazzatura nel paese, talvolta senza neppure sapere il perche'. Il Riformista dara' voce a questa incazzatura''.Molte le novita' annunciate, a partire dal gruppo dei collaboratori, fra i quali spicca GianPaolo Pansa che sara' presente la domenica sul giornale con il suo Bestiario.

E' nato il blog dei media e dei giornalisti italiani

Colleghi ci siamo. Finalmente possiamo conoscerci, dialogare, discutere dei temi dell'informazione e presentarci ai professionisti dell'ufficio stampa e delle relazioni pubbliche di tutta Italia. Sto preparando un elenco delle testate del nostro paese divise per regioni e province. Ci metterò agenzie di stampa, quotidiani, periodici, radio, tv e siti internet di informazione. Ovviamente sarà prezioso il contributo di tutti per realizzare un archivio quanto mai completo. Nei prossimi giorni inserirò anche un'area sondaggi dove poter esprimere il nostro parere su temi di interesse per la professione. Mi farebbe piacere che ci fossero post interessanti di dibattito e critica su tutti i temi che possono interessare chi fa il nostro mestiere nelle redazioni o da free lance. Incrocio le dita e attendo il vostro sostegno.
A presto.

vuoi conoscere tutti i media locali?